INTERVENTO DEL SINDACO SILVIA TARANTINO

All’interno delle linee programmatiche di governo della città di Porto Cesareo si prevede, come punto essenziale e qualificante, una particolare attenzione al mondo della disabilità.

Questo concetto, alla base delle scelte dell’Amministrazione, si vuole concretizzare tra le altre cose, attraverso l’abbattimento delle barriere architettoniche, sensoriali, comunicative, relazionali presenti in ambito cittadino e più in generale di ogni tipo di barriera che possa limitare l’inclusione dei cittadini nella comunità, creando i presupposti per cui ognuno possa esprimersi senza alcun condizionamento in tutte le relazioni sociali.

Oltre ad essere un obiettivo dell’Amministrazione, la creazione e l’adeguamento di spazi pubblici che minimizzino le difficoltà rispetto alla fruizione da parte di persone con disabilità, è da molti anni un obbligo legislativo; secondo quanto disposto dalla vigente normativa nazionale e regionale in materia di accessibilità urbana, infatti, i Comuni devono impegnarsi a garantire la fruibilità in sicurezza di spazi e servizi pubblici, intesi come luoghi fruibili resi sicuri e fruibili agevolmente da tutti i cittadini, anche da quelli con esigenze specifiche.

Per rendere meno lontano nel tempo l’obiettivo, peraltro imprescindibile, di un habitat per tutti si rende ora necessario ed urgente evidenziare gli intendimenti e potenziare gli sforzi finalizzati al rispetto e all’esecuzione concreta di tutti i numerosi e positivi provvedimenti da molto tempo cogenti, ma tuttora poco attuati.

Quindi con l’avvio dei lavori per il P.E.B.A., il Comune di Porto Cesareo intraprende un importante momento di confronto fra soggetti e progetti legati al mondo dell’accessibilità, che è auspicabile possa proseguire anche oltre la conclusione del Piano e riguardi non soltanto gli spazi ed edifici di competenza dell’ente, ma anche gli altri spazi della città, nell’ottica di garantire la maggiore fruibilità possibile a tutti.

Eliminare le barriere architettoniche e configurare una città accessibile, infatti, non rappresenta solo un intervento volto a migliorare la qualità di vita e l’integrazione di un determinato gruppo sociale di persone con disabilità certificate ma significa anche migliorare e facilitare la qualità di vita di tutta la comunità (genitori che spingono i passeggini dei loro bambini, anziani che vedono ridursi progressivamente la percezione visiva/uditiva o l’agilità, tutti coloro che vivono temporaneamente situazioni di mobilità ridotta, ecc.).

E’ necessaria una universale consapevolezza che una città caratterizzata da ostacoli costituisce un problema per tutti, specie nei confronti di una popolazione che invecchia sempre più, anche in conseguenza della durata della vita media che, fortunatamente, si è allungata notevolmente.

Pur registrando un’evoluzione positiva della sensibilizzazione generale in merito al tema della disabilità, risulta chiaro come l’impegno politico debba essere sostenuto da uno sforzo individuale continuo e incessantemente aggiornato per non vanificare, attraverso un operato non sufficientemente convinto, i risultati conseguiti ed, in prospettiva, quelli attesi, che devono sempre essere verificati alla prova dei fatti.

E’ dunque necessario che si sviluppi un più generalizzato approccio basato sull’attenzione e sulla condivisione dei problemi da parte di progettisti e attuatori degli interventi di manutenzione e di progettazione dello spazio pubblico, facendo in modo di individuare correttamente le priorità.